Le posizioni dei tre leader della coalizione di centrodestra sui candidati francesi mostrano le loro differenze.
Al secondo turno delle elezioni per l’Eliseo sono arrivati con pochi punti di distanza Macron e Le Pen. In Francia gli altri candidati si sono schierati rispettivamente per l’uno e per l’altro e anche in Italia. Ma le posizioni che hanno preso Salvini Meloni e Berlusconi non coincidono. Questo dimostra quanto in realtà abbiano poco in comune i tre della coalizione di centrodestra che risulta sempre più alla deriva.
Emmanuel Macron è sostenuto anche dalla sinistra radicale di Melanchon che ha invitato i suoi elettori a non dare nemmeno un voto a Le Pen. Questo sostegno è visto dal leader di Forza Italia come un fallimento della destra moderata ma anche lui si schiera dalla parte del presidente francese uscente. Berlusconi ha ribadito la linea del suo partito in contrasto con il pensiero politico di Le Pen, sceglie Macron perché è “un europeista, un moderato, un uomo che guarda l’Occidente“.
Meloni non sceglie né Macron né Le Pen
Del parere opposto invece il suo alleato Matteo Salvini che ha più volte espresso il suo sostegno all’amica sovranista Marine Le Pen. Con un tweet ha manifestato la sua gioia per la vittoria dell’estremista di destra francese e ha dato il suo endorsement per il ballottaggio. Nessuno dei suoi colleghi di coalizione si è unito alla sua gioia, anzi come ha sottolineato Cattaneo, responsabile di partito azzurro: “Forza Italia è l’antidoto liberale, atlantista, europeista contro ogni ipotesi di ‘francesizzazione’ della politica italiana. Il nostro Paese non vivrà mai un ‘incubo Le Pen‘”. Ponendosi in chiara e netta opposizione alla Lega e creando una frattura all’interno del centrodestra.
Non parteggia né per l’uno né per l’altro Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia prende le distanze da entrambi e si pone più all’estremità dicendo: “Io guido la famiglia dei conservatori europei”. Meloni sceglie Zemmour, il candidato di destra radicale più estremo di Le Pen che ha contribuito a far salire il gradimento della leader di Ressemblement National. “In Francia non ci sono al ballottaggio candidati che rappresentano il partito guidato da me, ma se se si prendono tutti i candidati potenzialmente di centrodestra e si facesse un’alleanza ampia come quella che ci può essere in Italia ci sarebbe maggioranza”.